PSICOLOGIA
SPECIFICITà DELLO SVILUPPO COGNITIVO
L'APPROCCIO STORICO-CULTURALE DELLA TEORIA DI VYGOTSKIJ
Vygotskij focalizza la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo e l’influenza dell’ambiente, delle relazioni, della cultura cui un soggetto è sottoposto. Lo sviluppo, in questa prospettiva,è l’esito delle attività e delle interazioni sociali. Esso avviene in un contesto storico e culturale determinato, che fornisce agli individui strumenti e segni che facilitano il processo di sviluppo delle funzioni psichiche. Il contesto culturale influenza fortemente il tipo di capacità cognitive che l’individuo sviluppa. Non è quindi la maturazione di alcune strutture psichiche a indirizzare lo sviluppo cognitivo, bensì sono l’ambiente e l’interazione con gli adulti che favoriscono il processo di crescita.

LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO VYGOTSKIJ
Vygotskij focalizzava la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo e l’influenza dell’ambiente, delle relazioni, della cultura cui un soggetto è sottoposto. Lo sviluppo, in questa prospettiva, è l’esito delle attività e delle interazioni sociali. Esso avviene in un contesto storico e culturale determinato, che fornisce agli individui strumenti e segni che facilitano il processo di sviluppo delle funzioni psichiche. Il contesto culturale influenza fortemente il tipo di capacità cognitive che l’individuo sviluppa. Non è quindi la maturazione di alcune strutture psichiche, a indirizzare lo sviluppo cognitivo, bensì solo l’ambiente e l’interazione con gli adulti che favoriscono il processo di crescita.
JEROME BRUNER
Lo psicologo statunitense Jerome Seymour Bruner ha dato un contributo importante agli studi dello sviluppo dei processi cognitivi. Egli ha approfondito lo studio del funzionamento della mente umana, e fin da subito, si è posto in contrapposizione al comportamentismo. Egli ha fondato il centro per gli studi cognitivi e negli ultimi anni si è dedicato alla psicologia culturale, dirigendo la sua attenzione verso i significati che gli individui attribuiscono alla realtà. L’elaborazione delle informazioni e gli altri processi cognitivi superiori, quali il pensiero e il linguaggio, avvengono secondo la logica meccanica dello stimolo-risposta, e si rifà invece alla teoria motivazionale. Secondo questa impostazione l’interazione con il mondo esterno viene guidata principalmente dalle condizioni in cui si trova l’organismo e dalle sue necessità, o motivazioni.
Sviluppo cognitivo avviene in stretta relazione con le sviluppo fisico e motorio e con lo sviluppo affettivo e sociale del bambino. È possibile evidenziare alcuni processi fondamentali che caratterizzano in modo peculiare lo sviluppo cognitivo.

IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO IN WATSON
John Broadus Watson è considerato il fondatore del comportamentismo egli sosteneva un nuovo approccio allo studio dei fenomeni psicologici: oggetto di studio erano i comportamenti manifestati. Secondo Watson la psicologia devo utilizzare il metodo delle scienze naturali, e considerare esclusivamente dati controllabili. Watson a prendere spunto da Pavlov e dice che: l’apprendimento per condizionamento risulta da un’associazione tra uno stimolo e una risposta.
IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE DI SKINNER
Qualche anno più tardi Burrhus Frederic Skinner approfondisce lo studio del condizionamento operante, cioè quello per il quale il soggetto produce una risposta (spontanea) che ha un effetto sull’ambiente. Skinner sottolinea l’importanza del rinforzo, che può essere positivo (una ricompensa) oppure negativo (l’eliminazione di uno stimolo spiacevole). L’apprendimento in base ad un rinforzo avviene nei vari ambienti della vita quotidiana.

MENTE E SVILUPPO COGNITIVO
Jean Piaget ha analizzato in profondità lo sviluppo cognitivo evidenziando l’importanza delle strutture mentali le quali hanno un ruolo fondamentale per l’acquisizione di informazioni. Lo studioso sottolinea come lo sviluppo sia un continuo equilibrarsi. Infatti ogni individuo ricerca un equilibrio tra le nuove esperienze e conoscenze e il livello di comprensione della realtà cui è giunto in quel momento. Piaget considera lo sviluppo mentale come una continua costruzione in cui agiscono alcune funzioni costanti e delle strutture variabili, ovvero strutture che si modificano per conseguire progressivamente l’equilibrio.
I MECCANISMI DELLO SVILUPPO: ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO
Piaget individua due meccanismi: l’assimilazione e l’accomodamento. L’equilibrio tra assimilazione e accomodamento è chiamato adattamento. Attraverso l’assimilazione, il soggetto incorpora nuovi dati nelle strutture già esistenti. Attraverso l’accomodamento, invece, le strutture preesistenti sono riadattate alle nuove informazioni, in base ai nuovi elementi.
LO STADIO SENSO-MOTORIO
Lo stadio senso-motorio corrisponde al periodo che va dalla nascita a circa 2 anni. Nel primo mese i comportamenti sono basati sui riflessi. Tra uno e 4 mesi compare la reazione circolare primaria. Dai 4 agli 8 mesi compaiono le reazioni circolari secondarie. Dagli 8 ai 12 mesi l’interazione con l’ambiente diventa più elaborata. Dai 12 ai 18 mesi compaiono le reazioni circolari terziarie: il bambino modifica l’azione e studia gli effetti di tale modificazione. Dai 18 ai 24 mesi il bambino inventa nuovi mezzi per risolvere i problemi; inizia a ripetere in contesti diversi e a distanza di tempo i comportamenti che ha visto mettere in atto da una persona che gli ha cara.

LO STADIO PREOPERATORIO
Lo stadio preoperatorio è lo stadio che vada dai 3 ai 7 anni. In questo periodo il ragazzo evolve sempre più il pensiero simbolico. Il linguaggio e gli scambi con gli adulti sono fondamentali: il bambino formula la propria azione in linguaggio, racconta le azioni passate e trasformando <le condotte concrete in pensiero>. In questa fase non è ancora sviluppata la nozione di conservazione della quantità. Piaget individua delle caratteristiche del pensiero infantile, presenti nel periodo preoperatorio, fino a circa 8 anni. Egocentrismo: il bambino considera la realtà unicamente a partire dal proprio punto di vista. Realismo: il bambino si basa sui dati percettivi e considera reale ciò che è visibile, tangibile, concreto. Animismo: il bambino considera i fenomeni naturali e gli oggetti inanimati come provvisti di vita e di intenzione. Artificialismo: il bambino tende a pensare che gli elementi naturali siano il risultato dell’azione fabbricatrice dell’uomo. Finalismo: ogni elemento è stato fatto con una finalità precisa.
LO STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE
Lo stadio delle operazioni concrete lo stadio che va dai sette ai 12 anni. In questo periodo il bambino utilizza nuovi schemi logici: lupa la capacità di classificare e di ordinare gli oggetti in serie. Il pensiero diventa River sibili, ovvero il bambino comprende che ogni azione è legata al suo inverso.
LO STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI
Lo stadio delle operazioni formali è lo stadio che caratterizza l’adolescenza. Se il pensiero del bambino è concreto e egli impara a risolvere in modo pratico i problemi che la realtà gli pone. Dopo gli 11 anni si sviluppano capacità di astrazione, il ragazzo è in grado di svolgere operazioni cognitive. L’adolescente può comprendere concetti come possibilità, probabilità, caso, infinito; elabora sistemi e teorie; ragiona per ipotesi.
L'APPROCCIO STORICO-CULTURALE DELLA TEORIA DI VYGOTSKIJ
Vygotskij focalizza la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo e l’influenza dell’ambiente, delle relazioni, della cultura cui un soggetto è sottoposto. Lo sviluppo, in questa prospettiva,è l’esito delle attività e delle interazioni sociali. Esso avviene in un contesto storico e culturale determinato, che fornisce agli individui strumenti e segni che facilitano il processo di sviluppo delle funzioni psichiche. Il contesto culturale influenza fortemente il tipo di capacità cognitive che l’individuo sviluppa. Non è quindi la maturazione di alcune strutture psichiche a indirizzare lo sviluppo cognitivo, bensì sono l’ambiente e l’interazione con gli adulti che favoriscono il processo di crescita.

LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO VYGOTSKIJ
Vygotskij focalizzava la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo e l’influenza dell’ambiente, delle relazioni, della cultura cui un soggetto è sottoposto. Lo sviluppo, in questa prospettiva, è l’esito delle attività e delle interazioni sociali. Esso avviene in un contesto storico e culturale determinato, che fornisce agli individui strumenti e segni che facilitano il processo di sviluppo delle funzioni psichiche. Il contesto culturale influenza fortemente il tipo di capacità cognitive che l’individuo sviluppa. Non è quindi la maturazione di alcune strutture psichiche, a indirizzare lo sviluppo cognitivo, bensì solo l’ambiente e l’interazione con gli adulti che favoriscono il processo di crescita.
JEROME BRUNER
Lo psicologo statunitense Jerome Seymour Bruner ha dato un contributo importante agli studi dello sviluppo dei processi cognitivi. Egli ha approfondito lo studio del funzionamento della mente umana, e fin da subito, si è posto in contrapposizione al comportamentismo. Egli ha fondato il centro per gli studi cognitivi e negli ultimi anni si è dedicato alla psicologia culturale, dirigendo la sua attenzione verso i significati che gli individui attribuiscono alla realtà. L’elaborazione delle informazioni e gli altri processi cognitivi superiori, quali il pensiero e il linguaggio, avvengono secondo la logica meccanica dello stimolo-risposta, e si rifà invece alla teoria motivazionale. Secondo questa impostazione l’interazione con il mondo esterno viene guidata principalmente dalle condizioni in cui si trova l’organismo e dalle sue necessità, o motivazioni.

Commenti
Posta un commento