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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

PSICOLOGIA

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LO SVILUPPO EMOTIVO CHE COSA SONO LE EMOZIONI Le emozioni possono essere definite come stati complessi dell’organismo caratterizzati da fattori psicologici e fisiologici: ad esempio la paura. Tali cambiamenti, sollecitati da stimoli provenienti dall’ambiente esterno, rendono l’organismo pronto a una risposta adattiva, cioè idonea a favorire l’adattamento a una certa situazione. IL RUOLO DELLE EMOZIONI Le emozioni influenzano l’attenzione, la motivazione e gli interessi personali, ci indicano gli scopi verso cui muoverci, ci aiutano a definire piani per il conseguimento di tali scopi. Anche nei processi di valutazione entrano in gioco le emozioni: tenderò a considerare un oggetto o un evento bello o brutto a seconda del fatto che mi piaccia o non mi piaccia, che si colleghi a esperienze emotive positive o negative. EMOZIONE E RELAZIONI Fin dalla nascita il bambino è predisposto alla relazione con altri esseri umani, alla comunicazione di emozioni come la rabbia, la gioia, la

ANTROPOLOGIA

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IL PARTICOLARISMO STORICO DI FRANZ BOAS Franz Boas fu promotore di un rinnovamento dell’antropologia americana attraverso la critica dell’evoluzione culturale, sostenendo che bisogna studiare ogni cultura nella sua specificità (particolarismo storico). Boas fece ricerche su diverse popolazioni del Nord America e nella scuola che fondò, di cui fecero parte anche R. Benedict e M. Mead, svilupparono diverse teorie della cultura. Boas non diede mai una definizione di cultura, ma si batte per far capire che i fenomeni culturali sono ben poco legati a quelli biologici. Cercó di spiegare l’infondatezza del pregiudizio e della razzismo nei confronti di neri e immigrati che anche se spesso poveri e analfabeti, non erano per questo nazionalmente inferiori. RUTH BENEDICT: LA CULTURA COME 'CONFIGURAZIONE' Ruth Benedict si formó con Boas e presentò un modo nuovo di guardare alla cultura, dove eliminó tutto quanto non è simbolico (arti, tecniche, economia…) e incluse solo idee, v

PEDAGOGIA

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L'AFFERMAZIONE DELL'UMANESIMO ALCUNE QUESTIONI PRELIMINARI L’affermazione dell’umanesimo in Italia, a partire dalla metà del XIV secolo pone numerose questioni di carattere storico. Il medioevo appare ancora, come un periodo lungo e oscuro della civiltà europea. Questa tendenza a svalutare il medioevo cominciò a farsi strada con l’opera di alcuni intellettuali che immaginarono il vasto movimento poi definito con il termine umanesimo. Gli umanisti infatti, avevano l’esigenza di un pensiero nuovo e di una nuova concezione del mondo e della vita. QUANDO INIZIA L'UMANESIMO? Definire una data di inizio del periodo non è facile, così come è difficile anche stabilire gli iniziatori dell’umanesimo. Sul piano letterario e tuttavia a Francesco Petrarca che la maggior parte degli studiosi attribuiscono il ruolo di iniziatore della nuova corrente umanistica. Uno dei più grandi interpreti del medioevo, lo storico e filosofo Francesco Étiene Gilson, A messo in evidenzia com

SOCIOLOGIA

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EMILIE DERKHEIM LA FORZA DI COESIONE SOCIALE Émilie Durkheim studia le grandi trasformazioni che interessano la società europea e in particolare quella francese, in cui egli vive. Egli vuole soprattutto comprendere le forze che tengono coesa una società. A tali forze il gli dà il nome di solidarietà: una collettività è tanto più solidale quanto più si comporta in maniera coesa. LA SOCIETà PREINDUSTRIALE Osservando le trasformazioni avvenute nella società europea con l’industrializzazione, egli nota che le forze di coesione sociale sono almeno di due tipi nella società preindustriale le persone vivevano in gruppi relativamente piccoli e indipendenti gli uni dagli altri. In un contesto simile, il legame interpersonale che s’instaura tra i membri di una collettività era un legame per somiglianza, dovuto al fatto che gli individui non differivano significativamente gli uni dagli altri, ma svolgevano attività analoghe, provando sentimenti affini, avevano scale di valori uguali, segu