PEDAGOGIA
IL MAESTRO SECONDO TOMMASO D'AQUINO Tommaso d’Aquino dedica l’intera questione della Quaesitio disputata de veritate al tema del maestro e dell’insegnamento. Tommaso analizza il rapporto maestro-discepolo. Nel de Magistro l’argomento assume dimensioni molto ampie, dai suoi fondamenti metafisici alle conseguenze didattiche, e si colloca nell’ambito dell’aristotelismo. Tommaso sostiene, che gli esseri creati posseggano una capacità causativa e che, dipendano, nel loro essere e nel loro esistere dalla volontà di Dio. LA POSIZIONE DI AVICENNA Avicenna, che interpretava Aristotele attraverso uno schema neoplatonico, faceva dipendere la conoscenza da un intelletto separato e unico, nei confronti del quale il soggetto umano avrebbe un ruolo puramente passivo o di riparazione a ricevere le forme che esso gli dona. In questo caso, l’azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale. LA POSIZIONE DI AVERROè Averroè, autore arabo, riteneva che non solo l’intelletto agent