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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

PEDAGOGIA: TRA LUTERO E CALVINO

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Martin Lutero si formò nell’ordine agostiniano, dal quale si separò quando il suo disaccordo con la dottrina cattolica tradizionale divenne insanabile, con la celebre polemica intorno alle opere e alle indulgenze. In effetti, la sua concezione del mondo e della vita riprendeva numerosi aspetti del pensiero di Sant’Agostino, in una rielaborazione che accentuava soprattutto l’assolutezza del volere divino e una visione pessimistica dell’essere umano. Queste interpretazioni contraddistinsero anche la riflessione sull’educazione, per cui Lutero si può cogliere l’aspetto ambivalente della riforma in campo pedagogico e scolastico. La riforma indusse una vasta opera di diffusione dell’alfabetizzazione, in tutta Europa penetrò attraverso il pensiero antropologico e morale dei riformatori, un approccio negativo all’uomo, concepito come peccatore incapace di un’autonoma elevazione.

PEDAGOGIA: JUAN LUIS VIVES

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Il maggiore rappresentante dell’umanesimo pedagogico in Europa fu Juan Luis Vives. Egli fu sostenitore di un’educazione popolare che non aveva precedenti al suo tempo. Lo stesso spirito innovatore, certamente più decisivo di quello erasmiano, è manifesto nell’attenzione riservata all’educazione delle donne, che Vives considera possibile e socialmente auspicabile, anche se resta ancorato alle concezioni che erano ben lontane dal riconoscere ai due sessi capacità e responsabilità, se non pari, almeno analoghe.

PEDAGOGIA: ERASMO DA ROTTERDAM

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Erasmo da Rotterdam, dedicó vari scritti di rilievo al problema dell’educazione, e del suo rinnovamento. Il centro speculativo del pensiero erasmiano è il suo saggio dal titolo apparentemente paradossale, elogio della follia, uno dei libri più letti di tutti tempi, attraverso un abile finzione letteraria il suo ideale morale culturale è improntato a una sobrietà e semplicità spirituale che voleva essere, nelle sue intenzioni, la base di un rinnovamento della stessa fede religiosa. E lì si mantenne fedele alla Chiesa cattolica, entrando in contrasto con Lutero e partecipando al dibattito sul libero arbitrio. Erasmo pose il suo ideale attraverso motivi tratti dalla letteratura ed al pensiero antico, in particolare integrando cristianesimo e istanze del pensiero classico. In campo educativo fu sostenitore dell’ideale umanistico, a cui diede un’espressione compiuta sostenendo lo studio dei classici come base della cultura, la mitezza del rapporto tra maestro e allievi, l’importanza di fatt

PEDAGOGIA: BALDASSARE CASTIGLIONE

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Un esponente della seconda generazione di umanisti fu Baldassarre Castiglione, autore di un celebre trattato sulla vita di corte che è insieme un prontuario delle regole, dei componenti e della mentalità diffusa negli ambienti più importanti e raffinati della società del tempo, e anche una preziosa testimonianza per lo studio della storia dei costumi. Il Castiglione descrive tutte le virtù del corpo e dello spirito utili alla vita di corte, indispensabili per il cortigiano. Castiglione aveva perso il suo contatto con la vita politica e gradualmente rimase soltanto l’ideale delle ‘buone maniere’, compendiato in un altro celebre trattato nell’insieme delle prescrizioni del galateo.

PEDAGOGIA: LEON BATTISTA ALBERTI

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In ambito pedagogico il nome di Leon battista Alberti è legato all’ampio trattato della famiglia, diviso in quattro libri dedicati agli aspetti della vita familiare. Tra questi ha un posto d’onore proprio l’educazione, la famiglia si approprió sempre più del compito di educare i suoi membri. La lontananza fisica e affettiva che i genitori mantennero per secoli nei confronti dei propri figli aveva soprattutto la funzione di garantire un indispensabile distacco emotivo e sentimentale. In un epoca in cui la mortalità infantile era ancora elevatissima, affezionarsi ha un bambino significava spesso condannarsi al dolore di perderlo prima di averne completato lo svezzamento. In Alberti è presente il tema della fortuna e dell’esigenza della virtù come strumento utile per affrontare le sempre sorprendenti circostanze della vita. L’educazione appare come la via necessaria per la formazione della virtù. Anche la scuola e l’insegnamento andavano, quindi, orientati al raggiungimento della virtù.