PSICOLOGIA
COSA STUDIA LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell’evoluzione psicologica individuale: l’individuo è visto infatti come un soggetto in continua evoluzione me, non solo nel periodo dell’infanzia e dell'adolescienza ma lungo tutto l’arco della vita, dalla nascita alla vecchiaia. Una delle questioni più dibattute riguarda il rapporto natura/cultura: nello sviluppo dell’individuo quali sono i fattori determinanti?
Oggi la conclusione è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono la crescita individuale. Le caratteristiche personali innate possono svilupparsi in determinate direzioni grazie alle esperienze che l’individuo fa.
L'UNIVERSO DEL BAMBINO PRIMA DELLA NASCITA
Nel periodo prenatale, avviene qualcosa di straordinario: una cellula, lo zito lo zigote, si trasforma poca poco in un bambino. In questo processo si distinguono diverse fasi: il periodo germinale, il periodo Embrionale e il periodo fetale. Già durante la gravidanza, il feto usa i sensi. Nei mesi che precedono la nascita, vi è una sorprendente maturazione delle funzioni sensoriali. Il tatto il primo sistema di informazione che il feto su di sé. L’olfatto è presente già al secondo mese di gestazione. Il gusto si sviluppa verso il terzo mese di gravidanzadanza. L’udito completa la sua struttura tra il secondo e il quinto mese di gravidanza. La vista invece è un senso già sviluppato verso il quarto mese.

IL NEONATO COMPETENTE
Le più recenti teorie dello sviluppo abbracciano una visione del bambino come organismo “competente“, dotato di proprie capacità fin dalla nascita. Alla nascita il bambino è capace di produrre una serie di risposte motorie. Come il riflesso di moro, il riflesso di grasping o presa, riflesso della marcia automatica, il riflesso di rooting o di suzione, il riflesso di babinski, il riflesso palpebre e il riflesso di ritirare il piede. Tutti riflessi sopra elencati sono inizialmente involontari, ma col tempo si trasformeranno in atti volontari.
La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell’evoluzione psicologica individuale: l’individuo è visto infatti come un soggetto in continua evoluzione me, non solo nel periodo dell’infanzia e dell'adolescienza ma lungo tutto l’arco della vita, dalla nascita alla vecchiaia. Una delle questioni più dibattute riguarda il rapporto natura/cultura: nello sviluppo dell’individuo quali sono i fattori determinanti?
Oggi la conclusione è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono la crescita individuale. Le caratteristiche personali innate possono svilupparsi in determinate direzioni grazie alle esperienze che l’individuo fa.
L'UNIVERSO DEL BAMBINO PRIMA DELLA NASCITA
Nel periodo prenatale, avviene qualcosa di straordinario: una cellula, lo zito lo zigote, si trasforma poca poco in un bambino. In questo processo si distinguono diverse fasi: il periodo germinale, il periodo Embrionale e il periodo fetale. Già durante la gravidanza, il feto usa i sensi. Nei mesi che precedono la nascita, vi è una sorprendente maturazione delle funzioni sensoriali. Il tatto il primo sistema di informazione che il feto su di sé. L’olfatto è presente già al secondo mese di gestazione. Il gusto si sviluppa verso il terzo mese di gravidanzadanza. L’udito completa la sua struttura tra il secondo e il quinto mese di gravidanza. La vista invece è un senso già sviluppato verso il quarto mese.

IL NEONATO COMPETENTE
Le più recenti teorie dello sviluppo abbracciano una visione del bambino come organismo “competente“, dotato di proprie capacità fin dalla nascita. Alla nascita il bambino è capace di produrre una serie di risposte motorie. Come il riflesso di moro, il riflesso di grasping o presa, riflesso della marcia automatica, il riflesso di rooting o di suzione, il riflesso di babinski, il riflesso palpebre e il riflesso di ritirare il piede. Tutti riflessi sopra elencati sono inizialmente involontari, ma col tempo si trasformeranno in atti volontari.

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