LA NATURA DEGLI ESSERI UMANI
L'UOMO COME ESSERE INCOMPLETO
Diversamente dai piccoli di tutte le altre specie animali, quelli umani devono essere seguiti dagli adulti per un tempo molto più lungo. Quando nascono, gli umani non sanno che cosa devono fare, e neppure come farlo.
Dopo pochi giorni, a volte addirittura dopo poche ore di vita, gufi, ragni, termiti e scimmie sanno cosa devono fare. Le informazioni del loro codice genetico glielo dicono. All'essere umano il codice genetico non comunica nulla di simile. Le informazioni su che cosa fare e come farlo gli dovranno essere comunicate, infatti, dai suoi simili.
L'IMPORTANZA DEL GRUPPO DI APPARTENENZA
L'essere umano, quando nasce non deve solo imparare a far fronte ad alcune necessità basilari per sopravvivere, deve anche scegliere tra modi diversi di farlo. Questa scelta dipende da ciò che il gruppo in cui cresce o, come si dice, viene educato, gli insegni tra le tante possibili scelte che altri gruppi hanno fatto per sè.
LA COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI COMPONENTI DEL GRUPPO
Al contrario, l'essere umano è indirizzato a certi pensieri e a certe azioni dai simili che gli stanno intorno, perché deve anzitutto adottare modi di comportarsi e di ragionare che siano riconoscibili dagli altri.
Ciò non esclude che nel corso della sua vita un individuo non possa sviluppare preferenze e inclinazioni.
LA NOZIONE DI CULTURA
L'antropologia però, oltre che studiare la diversità delle idee e dei comportamenti, cerca anche di mettere in luce: a) il loro significato all'interno del mondo in cui comportamenti e idee si presentano, e poi: b) quanto vi è di comune o affine tra essi e quelli di altri mondi entro cui vivono altri gruppi animali. Si potrebbe affermare che, dal punto di vista dell'antropologia, la cultura è un complesso di idee e di comportamenti organizzati in modelli acquisiti, tramandati, selezionati, e largamente condivisi dai componenti di un gruppo, e mediante i quali questi ultimi si accostano al mondo, sia in senso pratico che mentale.
Diversamente dai piccoli di tutte le altre specie animali, quelli umani devono essere seguiti dagli adulti per un tempo molto più lungo. Quando nascono, gli umani non sanno che cosa devono fare, e neppure come farlo.
Dopo pochi giorni, a volte addirittura dopo poche ore di vita, gufi, ragni, termiti e scimmie sanno cosa devono fare. Le informazioni del loro codice genetico glielo dicono. All'essere umano il codice genetico non comunica nulla di simile. Le informazioni su che cosa fare e come farlo gli dovranno essere comunicate, infatti, dai suoi simili.
L'IMPORTANZA DEL GRUPPO DI APPARTENENZA
L'essere umano, quando nasce non deve solo imparare a far fronte ad alcune necessità basilari per sopravvivere, deve anche scegliere tra modi diversi di farlo. Questa scelta dipende da ciò che il gruppo in cui cresce o, come si dice, viene educato, gli insegni tra le tante possibili scelte che altri gruppi hanno fatto per sè.
LA COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI COMPONENTI DEL GRUPPO
Al contrario, l'essere umano è indirizzato a certi pensieri e a certe azioni dai simili che gli stanno intorno, perché deve anzitutto adottare modi di comportarsi e di ragionare che siano riconoscibili dagli altri.
Ciò non esclude che nel corso della sua vita un individuo non possa sviluppare preferenze e inclinazioni.
LA NOZIONE DI CULTURA
L'antropologia però, oltre che studiare la diversità delle idee e dei comportamenti, cerca anche di mettere in luce: a) il loro significato all'interno del mondo in cui comportamenti e idee si presentano, e poi: b) quanto vi è di comune o affine tra essi e quelli di altri mondi entro cui vivono altri gruppi animali. Si potrebbe affermare che, dal punto di vista dell'antropologia, la cultura è un complesso di idee e di comportamenti organizzati in modelli acquisiti, tramandati, selezionati, e largamente condivisi dai componenti di un gruppo, e mediante i quali questi ultimi si accostano al mondo, sia in senso pratico che mentale.
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